lunedì 28 aprile 2014

"Ireland sober is Ireland stiff." J. Joyce

Se penso che ha fatto più pioggia nella giornata di ieri a Milano che non cinque giorni a Dublino dove c'è stato sempre il sole, mi viene da piangere.
Adoro fare la turista. Guardare la mappa per capire le strade più difficili, assaggiare i sapori tipici del posto, fotografare ambienti e persone particolari.
L'aria è magnifica quando sei via. Ti sembra di respirare l'aria giusta, quella della rigenerazione. L'aria della libertà di scoprire, di essere e di sognare ad occhi aperti.


Entrare nell'Irish Film Istitute di Dublino e trovare un'ambientazione completamente opposta alle zone turistiche, dove i personaggi sono di nicchia esattamente come i film indipendenti in programmazione. Curiosare tra dvd vecchissimi e ricercatissimi in mezzo ai dubliners più nerd della città. Mangiare proprio lì dentro sentendo parlare solo l'irlandese e scegliere il film che più ci intriga. Entrare nella minuscola sala che contiene non più di 50 posti a sedere e godersi con concentrazione il film.


Annusare l'odore di un villaggio di pescatori sulla costa e assaggiare il loro lavoro in un ristorante sul mare. E questo mare che si divertiva a giocare con i colori ogni qual volta il sole si nascondeva dietro una nuvola.
Il vento che sa di pesce appena pescato.


"Black goes with everything.", dice una pubblicità della Guinness. Entrare nel mondo della birra scura più famosa nel mondo e imparare il modo perfetto per berla.



Le strade ampie e le case dalle mille gradazioni di colori come se ogni giorno fosse una festa.


Il verde. L'immenso verde.
Il verde del trifoglio, il verde degli elfi. Il verde di tanta natura.
Il colore più bello del mondo quando significa aria buona.


E poi Noi.
Perfette nella nostra imperfezione.

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martedì 15 aprile 2014

Danny Zucco con le tette.

"Elo vieni qui. Guarda cosa ti faccio vedere.", mi dice mi padre.
Mi sono rivista in un video di 12 anni fa durante la rappresentazione teatrale in versione moderna di Grease dell'ultimo anno di scuola.
Avevo 18 anni.
Stessa faccia.
Stessa camminata da maschiaccia.
Stesso fisico, più o meno, ovviamente decisamente più soda di adesso ma sono rimasta più o meno della stessa struttura (per fortuna, direi).
A quell'età ero già consapevolissima di ciò che ero anche se non avevo ancora avuto il coraggio di provare. Credo non sapessi nemmeno come fare. Quanta ingenuità! :-)
La cosa buffa è che la mia classe, la 5B periti, si era lasciata indietro tutti i maschietti della classe e l'ultimo anno era formata solo di tante femminucce, alcune ingenue come me e altre arrapate che manco le conigliette di Playboy, che avevano voglia di chiudere in bellezza quello che, nei successivi 12 anni, avrebbero sempre ricordato come l'anno di scuola più bello in assoluto.
Dicevo che fosse buffo il fatto di essere solo femmine perché Grease, come tutti ben sanno, ha anche personaggi maschili e quindi andava da se che qualcuno avrebbe dovuto fare i T-birds.
La maggior parte della mia classe era fatta di ragazze che si atteggiavano a donne senza essere altezzose o insopportabili. Era una bella classe tutto sommato, ma è stata guerra quando tutte volevano fare le Pink Ladies e nessuno i T-birds, ovviamente.
Io, con nonchalance, mi sono offerta di fare uno dei T-birds (ma avevate dei dubbi per caso? Mi ci vedete a fare una Pink Ladies che organizza un pigiama party a casa sua per limarsi le unghie in compagnia?).
Data la scarsa domanda da parte delle ragazze per recitare in versione maschile, quelle poche che avevano ceduto volevano fare i personaggi meno protagonisti, più nascosti. Così un giorno: "Elo, dai fai tu Danny Zucco altrimenti qui non ce la caviamo più!".
Detto, fatto!
Ero un Denny Zucco con la quarta di reggiseno e una maglietta nera che non nascondeva l'ombelico, ma ero anche un Danny Zucco con il pettinino sempre pronto per sistemarsi i capelli, la camminata da capo branco e il cuore romantico.
Ero perfetto. Ehm, volevo dire ... perfettA! :-D

Rivederci tutte in quel video mi ha fatto ricordare che è stato proprio quell'anno meraviglioso a cambiarmi. A cambiare il mio carattere, a farmi prendere l'iniziativa nelle cose senza vergognarmi, a farmi dire quello che penso, a non farmi parlare con lo sguardo abbassato, ad uscire dal mio bozzolo.
Ecco, magari da quel bozzolo non è proprio uscita una farfalla dai mille colori, sono più simile a batman forse, ma sono contenta di quell'anno. Perché è stato l'anno in cui il mio vero io è sbocciato.




Immaginatemi sul palco davanti ai miei genitori, ai miei professori, ai miei compagni di scuola che canto: "La mia mano sulla sua finì, ma soprattutto quella cosa lì." facendo il gestaccio.
Che meraviglia!
;-)
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giovedì 10 aprile 2014

Visto da vicino nessuno è perfetto!

"Amore, porta giù le bottiglie vuote di birra prima di uscire."
"Ok."
Torno a casa e i cadaveri di birra sono ancora tutti lì, in fila indiana, sul piano della cucina.

"Amore, quando finisci l'acqua/vino metti un'altra bottiglia in frigo altrimenti rimaniamo senza acqua/vino fresco/a."
"Sì, capo."
La sera apparecchio e mi dirigo verso il frigo per aprire una bottiglia di vino ... e il vino non c'è. 
Il colpevole gira lo sguardo, sornione.

"Amore, per favore, quando finisci di fumare svuota il posacenere altrimenti puzza tutto di fumo."
"Ma certo. Già lo faccio."
Torno a casa la sera che ho bisogno di una maschera antigas da quanto puzza.

"Amore, quando finisci il rotolo di carta igienica mettine uno nuovo per favore."
"Ma lo faccio sempre!"
"Vuoi che ti racconti la mia ultima esperienza a riguardo???" la sfido.
"....." abbassa lo sguardo.

Le cose sono due.
Lei sarà anche mooooooolto distratta, ma io sono proprio una rompicoglioni eh?
Va detto.



martedì 8 aprile 2014

Consigli per gli acquisti

Mi sento già un po' San Patrizia mentre attendo che il 20 aprile arrivi e finalmente decollerò verso Dublino.
Pareri discordanti hanno acceso la mia curiosità su questa città. Non vedo l'ora di puntare i miei occhi su di lei e avere la mia opinione a riguardo.
E' la prima città per la quale mi sento culturalmente impreparata. Bene o male sono sempre andata in posti di cui avevo una vaga idea su che cosa fare, cosa vedere, dove e come andare.
Quando abbiamo (ho!) deciso la metà e abbiamo (ho!) prenotato su internet, il mio primo pensiero è stato: "Ecco, ho bisogno di una guida!".
Sì ok, c'è la fabbrica della Guiness ... ma si può entrare a fare un giro?
Sì lo so, l'Irlanda è piena di verde. Ma dov'è esattamente 'sto verde?
Così ho speso i miei 10,90 € per la guida di Marco Polo su Dublino.
Dovete sapere che per comprare la guida giusta mi ci è voluta quasi un'ora del mio sabato mattina perché non è mica così facile eh?

  • La prima cosa che dovete fare prima di acquistare è cercare di non farvi fregare dal negoziante. Le prime guide che avrete davanti agli occhi vi sembreranno le più belle esteticamente e apparentemente interessanti ma di sicuro saranno le guide con l'edizione più vecchia. La prima che ho preso in mano sabato era del 2008!!! Avete idea di cosa può cambiare in una città in sei anni? Ho dovuto scavare negli scaffali per trovare quelle con l'edizione più recente.
  • La seconda cosa su cui vi dovrete impegnare è nel non farvi abbindolare dalle immagini. Più immagini ci sono e meno cose utili da leggere ci sono. Un immagine della fabbrica della Guiness non vi dice come ci si arriva e non vi dice nemmeno cosa vi offre la sua visita all'interno.
  • Terza cosa importantissima: diffidate dalle Guide Mondadori! Oltre ad essere pregne di storia sulla città (poco utile, soprattutto perché esistono le visite guidate che, oltre ad essere più interessanti, vengono fatte da persone del posto e competenti), sono anche noiose e prive di qualsiasi informazione interessante in merito ad attività particolari e tipiche del posto. Senza contare che costano quasi 25 € e quindi ti viene il dito medio automatico ogni volta che leggi il prezzo.
Insomma io amo fare la turista, ma la turista intelligente. Mi piace comprare la guida, attraversare la città a piedi, mangiare in posti poco conosciuti dai turisti ma conosciutissimi dalla gente del posto, mi piace andare ad ascoltare la musica del posto, mi piace tentare di conoscere la gente del posto (la mia faccia di bip me lo rende piuttosto facile) e farci amicizia.
Come posso spiegarmi meglio? ... Mi piace tornare nella mia città con "la faccia sporca" di un'altra città.

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venerdì 4 aprile 2014

NON INNAMORARTI DI UNA DONNA

Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive.
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l'amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.

- Martha Rivera Garrido -



mercoledì 2 aprile 2014

3 .... 2 .... 1 .... 30!

E sentire quel groppo alla gola dovuto all'emozione nel vedere la Nana nel suo primissimo e nanissimo spettacolo teatrale de "Il malato immaginario" di Molière.
Sono due le cose: o la amo fin troppo o sto diventando vecchia.



E rendersi conto che la ragazza simpatica che hai conosciuto in piscina (a cui hai già in mente di presentarle un tuo amico e a cui io e V. abbiamo chiesto di andare a bere una birra qualche volta) è nata nel '91.
Nel '91, vi rendete conto???? In quell'anno mentre lei piangeva per la prima volta tra le braccia di sua madre io mi muovevo sotto le note di "Black or White" di Michael.
Sono due le cose: o mi sento ancora giovane o voglio inconsciamente esserlo.


Della serie ... 30 anni e non sentirli.


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