Eh insomma, io non lo avrei saputo dire meglio.
Lei è Daria. Sì, la Bignardi. Il personaggio più in gamba e intelligente che io abbia mai visto in una rete televisiva italiana. E non lo dico per quello che dice qui sotto. Ma perché racconta sempre tante storie e sono storie vere, senza sovrastrutture che molta di quella gentaglia in tv ama utilizzare. Le belle facce a me non piacciono, a me piace chi ha sostanza e la fa vedere, senza preoccuparsi delle conseguenze. E secondo me lei lo fa.
Buona lettura.
Renzi, fai in fretta. Siamo rimasti soli in Europa assieme a Cipro Grecia Lituania Lettonia Bulgaria Polonia Slovacchia Romania: con tutto il rispetto, non esattamente i Paesi all’avanguardia dell’Unione. In Danimarca ci si sposa tra persone dello stesso sesso da una vita, in Olanda dal 2001, nella cattolica Spagna dal 2005 e in Francia dall’anno scorso: siamo rimasti solo noi pisquani, per dirla alla milanese, ad arrancare sui diritti di chi vuol farsi una famiglia.
Renzi, fai presto che tra un po’ Papa Francesco ti supera a sinistra. Fai presto che i sindaci ti stanno soffiando l’opportunità, fai presto che tre italiani su quattro lo vogliono.
Quando mai il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stato convincente e accattivante come nelle bellissime foto che lo ritraggono con le famiglie arcobaleno sposate all’estero di cui ha trascritto le unioni, coi bambini che giocano, le due mamme che ridono e i due papà che si commuovono? Che cosa c’era di più normale che quelle foto, quelle famiglie e quella allegria?
Renzi, fai presto: le unioni tra persone dello stesso sesso sono una cosa tanto normale che, leggendo dei dispersi nella spedizione in Nepal, nessuno, a proposito di Lizi Hamer e di sua moglie che si temevano scomparse – pare invece stiano bene, per fortuna –, ha fatto caso al fatto che fossero una coppia di donne. È normale in tutto il mondo più evoluto, persino nell’America che ci dicevano puritana è stato un dilagare di Stati che hanno approvato matrimonio o unioni civili.
Ci si innamora di chi ci si innamora, ed è giusto che chi vuole formare una famiglia possa farlo e sia tutelato civilmente. Punto. Non c’è più nulla da pensare, ponderare, mediare, aspettare. Il mondo va così: c’è già andato, ed è la forza delle cose vere. È difficile per tutti creare una famiglia, proteggerla, mantenerla, tener duro: ed è molto probabile che chi ha dovuto lottare per avere la famiglia che voleva se la tenga più stretta degli altri.
Renzi, fai presto, che Alfano non ti fa bene. Non ci sono più scuse, non ci sono più «Ah, se fosse per me» o «Subito dopo la legge elettorale» che valga. Se non fosse stato per te, nessuno ti avrebbe regalato quel che hai ottenuto, quando eri il più giovane presidente della Provincia e volevi fare il sindaco, e da sindaco hai voluto fare il segretario del Pd, e da segretario il premier di questo Paese. Se non fosse stato per te, chi te l’avrebbe lasciato fare quello che hai fatto? Mettici la stessa grinta e la stessa convinzione. Permettici di fare un salto in avanti, o almeno, ormai, di non rimanere così imbarazzantemente indietro come siamo ora, nel Pleistocene dei diritti. Facci sentire che non siamo un Paese arcaico. Adesso.
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