lunedì 31 marzo 2014

He's a King. It's a gift.

"Rise, e risi anch'io. E' considerato sconveniente ridere delle proprie battute (soprattutto quando sono poca cosa), ma certe persone sono così accattivanti che è un peccato lasciarle ridere da sole."

22/11/'63, Stephen King


Primo libro di King che prendo in mano. Qualcuno probabilmente mi vorrebbe picchiare per questo, ma è la verità. Non saprei nemmeno spiegare il perché. Forse perché credevo non fosse il mio genere e invece ... mi ha incredibilmente affascinato.
Sicuramente ciò che rende affascinante il libro è il tentativo surreale di evitare l'omicidio di JFK tornando indietro nel tempo e bloccando l'ipotetico colpevole. Ma quello che posso dire a lettura conclusa è che King è un maestro, sia nella trama quanto nella scrittura così morbida ma elegante, così violenta ma fluente.
E maestri ci si nasce. Nessuna scuola potrebbe darci quel dono che solo la fortuna, se decide di credere in noi, ci regala nascendo.





Di sicuro ci rileggiamo, Mister King.
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giovedì 27 marzo 2014

Una Blogger come noi

Una delle poche persone tra le persone dello spettacolo che stimo molto è Daria Bignardi.
Di solito mi stanno sulle palle tutti (that's why I don't watch tv that often), ma la Bignardi l'ho sempre trovata affascinante sia per la sua spiccata intelligenza e curiosità ma anche perché è talmente buffa e fuori di testa che non penseresti mai di essere di fronte ad una giornalista.
E' una tipa sempre sul pezzo, mai impreparata ma con quel modo divertente di fare che non la fa sembrare antipatica (almeno a me).
Oltre ad essere una conduttrice è anche una scrittrice. Fino ad ora mi pare abbia scritto solo tre libri e mentirei se dicessi che mi sono piaciuti tutti e tre, ma l'ultimo "L'acustica perfetta" mi ha lasciato qualcosa ed è un libro che mi capita anche di consigliare (e io consiglio solo quando so che ne vale la pena).
Ma oltre a questo, la Bignardi è una blogger come noi. Scrive una volta a settimana sul sito di Vanity Fair Italia e io ho l'abitudine di seguirla anche lì.
Mi piace come scrive e mi piace anche il fatto che i suoi argomenti sono sempre vari e interessanti.
Il post di questa settimana mi ha stupita perché racconta del fatto che si è commossa andando a vedere un film, ma ne ha capito il motivo solo leggendo il libro che aveva sul comodino in quel momento.
Se avete voglia di leggere il post ve lo metto qui.
Per i più pigri, estrapolo una parte del post che secondo me merita di essere letta:

"Per chi si ama, l’avverbio più importante è «per sempre». In un matrimonio, l’altro è al tempo stesso la persona che più ci è vicina e quella che più ci mette in crisi, perché meglio ci conosce. Molto vicino e intimo eppure inconfondibilmente altro, resistente e quindi reale, come scriveva Lewis. Far durare un matrimonio, tener unita una famiglia – non a tutti i costi, ma fino a che è umanamente possibile – è una prova di maturità non tanto in quanto si tiene fede a una parola data, ma perché prova a se stessi che si è capaci di misurarsi con la realtà, che è sempre diversa da noi, da come la vorremmo, da come ci farebbe comodo che fosse. Persino da come sogniamo che sia. È la nostra capacità di misurarci con la realtà l’unica cosa che conta davvero, anche in amore. È la realtà, benché a volte pensiamo il contrario, la cosa più romantica. Per questo ci commuove."
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mercoledì 26 marzo 2014

Cinofilia

So che non è un post.
Ma come potevo non farvelo vedere? Questo video in cui un prestigiatore fa sparire il biscottino ai cani è davvero troppo simpatico! :-)



In più proprio ieri sera ho visto una trasmissione su BBC Knowledge (un canale che io adoro!) in cui spiegavano come conoscere meglio il proprio cane e c'erano dei cani davvero bellissimi dotati di un'intelligenza straordinaria.

Detto questo ... sono lì lì per prendermene uno. Per il momento mi sto accontentando della mia nipote pelosa, ma non riesco più a pensare a me senza un mio amico a quattro zampe.


Kirsche (ciliegia in tedesco), la mia nipotina pelosa.

I love her.
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lunedì 24 marzo 2014

Frozen thoughts of frozen people

Non c'è mai tregua per le stronzate. Su questo nessun può avere dei dubbi.
Senza contare che The Walt Disney Company è una delle compagnie cinematografiche di maggiore successo non per caso. In quasi cent'anni di esistenza ha fatto sognare generazioni e generazioni di piccoli e grandi.
Il film "accusato" di cui voglio parlare è il Signor Premio Oscar 2014, ovvero "Frozen" per il quale sono stati esternati pensieri crudeli e completamente fuori luogo.
Il più stupido è il seguente:

- Disney e “Frozen” sono il male, fanno diventare gay i bambini! -

Insomma, se pensate che le due protagoniste sono semplicemente sorelle, ce ne vuole per arrivare ad esprimere un pensiero del genere. 
Ma soprattutto perché, se pensiamo all'età media del pubblico che ha visto questo cartone e pensiamo al tipo di consapevolezza che possono avere a quell'età, è del tutto fuori luogo!
Rendo mia nipote di quasi 7 anni l'unica prova che ho "testato" per sputare in faccia a quell'omofobo (perché solo di questo si tratta) che ha espresso quell'opinione. Chiedendo ad Asia un riassunto del cartone è venuto fuori che "la sorellina più piccola vuole aiutare la sorella più grande che è scappata a non avere paura dei suoi poteri e allora corre a cercarla insieme al suo amico. E poi conoscono Olaf che fa tanto ridere e ...." e da qui un monologo sul pupazzo di neve di cui Asia si è follemente innamorata e che tralascio.
Voglio sottolineare che anche se mia nipote ancora non mi ha fatto LA domanda diretta sul mio orientamento sessuale, lei ha comunque la sua semplice e innocente naturalezza con la quale considera me e la mia compagna una coppia. Non realizza a pieno cosa in realtà voglia dire, non ancora, ma sa che siamo un nucleo unico perché la sua mamma le ha insegnato che esistono tanti modi di amare e, inconsapevolmente, credo che lei già sappia che noi siamo uno di quei modi.
La cosa che mi fa arrabbiare di questa storia non è solo l'omofobia, ma anche il fatto di doverla strumentalizzare a tal punto da dover attaccare uno dei più bei film Disney degli ultimi anni in cui, finalmente, il protagonista non è il solito principe che si innamora di una principessa ma l'amore incondizionato di due sorelle che si fanno forza a vicenda dopo la morte improvvisa dei loro genitori.

Ma poi ... siamo ancora così retrogradi da pensare che gay si diventa?
Ma per favore.



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mercoledì 19 marzo 2014

Creep songs

Certo che trasformare "Quel mazzolin di fiori" in "C'avete rotto er cazzo" come coro da stadio è come sentire cantare "Creep" dalle Sorelle Marinetti.



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giovedì 13 marzo 2014

Non ti conosco? Ti bacio!

La regista Tatia Pilieva - che nessuno conosce perché effettivamente prima di questa iniziativa era una perfetta sconosciuta - una mattina si sveglia e pensa: "Ma perché non prendere qualche sconosciuto a caso, un po' belli e un po' no, un po' gay e un po' no, un po' strani e un po' no, e chiedere loro di scambiarsi il primo bacio davanti ad una cinepresa?".
Partendo dal presupposto che un regista non è un regista se non è anche un artista e un artista non è un artista se non ha un minimo di fantasia direi che l'idea, inconsueta che possa essere, non è male.
E non è male davvero perché, se guardate il video che ovviamente è allegato qui sotto, la cosa più divertente e sulla falsa riga della tenerezza è tutto ciò che avviene prima e dopo quel bacio tra gli sconosciuti.
Prima innocentissimo e vero imbarazzo per alcuni, indifferenza per altri, ci sono quelli che ridono e non riescono a fermarsi e quelli che tengono lo sguardo basso stile "fai tutto tu che io non prendo iniziative"
Dopo innocentissimo e vero imbarazzo per alcuni, ci sono quelli che ridono e non riescono a fermarsi, c'è chi si tiene le mani come se avesse sentito il primo sintomo di intimità e altri che scherzando richiedendo il nome di chi ha appena baciato.
Carino.
Anche i baci sono carini. Tutti diversi tra loro, alcuni freddi e altri appassionati, ma comunque tutti goffi e impacciati. Un insieme di labbra e lingue curiose che solo il primo bacio sa regalarci.

Davvero carino carino.

E poi secondo me anche il bianco e nero rende tutto molto più, come dire, sentito anche per chi guarda.
E poi la canzone di sottofondo è stupenda.


martedì 11 marzo 2014

"Lascia che Nek sia"

Avete sentito parlare delle Nek Nomination? Quel giochino idiota che sta spopolando su facebook in cui è così divertente uccidersi di alcool di fronte all'intera rete (ovviamente sono ironica).
Ecco, questa purtroppo è la parte poco costruttiva dell'essere in contatto con il mondo intero 24 ore al giorno. E sono quelle iniziative che ti fanno preoccupare talmente tanto da dire: dove andremo a finire così?
Anche io sono stata "nominata" da una mia amica tempo fa e ho bellamente fatto finta di niente e non perché voglio fare la moralista ma perché semplicemente non ci trovo niente di divertente nel bere alla goccia qualcosa che di solito alla goccia non si beve (e un motivo ci sarà magari, no? C'era bisogno che morissero delle persone per capirlo?). 
Sono sincera, probabilmente se avessi trovato la cosa divertente non escludo che l'avrei fatto ed è questa la cosa che mi fa arrabbiare. Che i social hanno fomentato nell'essere umano quella necessità e quel dovere di sentirsi sempre all'altezza per tutto e davanti a tutti.
Non è triste? Come se dovessimo per forza dimostrare quanto valiamo al mondo e che ci meritiamo di essere considerati.
Io non la sento questa necessità. Non mi è mai interessato il giudizio della gente al di fuori di quello dei miei genitori e non sono una persona che si tende a ridicolizzare o, ancora peggio, a farsi vedere solo per una questione di sfida personale e non.
Trovo che sia da insicuri e, scusate ma è vero, anche da ignoranti pensare che si debba per forza costringersi a fare delle cose che non si desidera fare solo per "accontentare" la rete e per non essere giudicati da essa.

Radio Deejay si è aggiudicata un centinaio di punti in più grazie ad un'iniziativa divertente fatta dal Trio Medusa proprio in merito a queste NekNomination. Il Trio Medusa, in quanto padri, si allontanano dall'iniziativa su facebook creando uno "Spin off" dello stesso molto più sano ma soprattutto anche molto più divertente: hanno preso parola per parola il nome e hanno deciso di cantare una canzone di Nek facendo a loro volta due nomination: una della stessa radio e una di un'altra radio.
E la cosa sta funzionando alla grande! E' quasi assurdo pensare a quanta gente della radio che è così vicina alla musica è in realtà stonata come una campana. :-)
E' bellissimo vedere queste radio unificate per lo stesso scopo divertirsi prendendo in giro in modo divertente qualcosa di pericoloso senza dimenticare però il messaggio che si vuole dare con questa iniziativa.
Io amo il Trio Medusa e amo Radio Deejay, ma devo dire che in questo momento sto amando davvero tutte le radio in generale che si muovono tutte insieme per una sola causa comune.
Un "Amiche per l'Abruzzo" in miniatura che, anche se mooooolto in miniatura, non va sottovalutato.
Sarebbe davvero bello che tutti i social si unissero alle radio e coltivassero questa buona iniziativa in maniera originale come solo i social sanno fare.

Poi pensavo ... ma quanto cacchio starà godendo Nek di tutta questa pubblicità gratuita??? :-)


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giovedì 6 marzo 2014

Sbucciamoci le ginocchia.

Dopo aver speso ben 23 eurini per comprare il libro "Shantaram" a mia madre per farglielo leggere, ho deciso che per la festa della mamma le regalo l'ebook altrimenti faccio fuori uno stipendio solo per mantenerle i libri che legge.
Tenendo conto che leggo veramente tanto, devo dire che l'ebook mi ha salvato da un crollo economico quasi certo e sicuramente questo è uno dei motivi per cui non solo io lo trovo utile ma anche il resto delle persone che, seppur preferisce la carta, utilizza il giocattolino elettronico.
La tecnologia è una brutta bestia perché, per quanto possa essere stata creata per scopi più che intelligenti e lodevoli, noi essere umani sminuiamo sempre tale scopo rendendolo futile, utilizzandola nel modo più banale e stupido possibile.
A casa di mia sorella non vi sono elementi elettronici a parte quelli indispensabili come il cellulare o il computer. Non ci sono Wii, Nintendo, PS3 o tablet. Vietatissimi.
Questo soprattutto perché mia sorella è rimasta scioccata durante la settimana bianca in montagna quando i bambini del gruppo la sera, invece di giocare tra di loro, rimanevano seduti sulle sedie a giocare da soli con i tablet.
Asia, quando è tornata dalla montagna, ha comunicato alla famiglia che per il suo prossimo compleanno vorrebbe un tablet.
Ovviamente.
E ovviamente no.
Perché, e non lo dico perché è mia nipote (ma se la chiamiamo Baby Alien un motivo ci sarà), Asia è capace di giocare con qualsiasi cosa con chiunque e da sola. Fin da piccola aveva e ha l'abitudine di animare qualsiasi cosa, da un semplice bambolotto ai broccoli. Sì, sì, ho scritto bene: i broccoli. Li anima, dà loro una voce e li fa vivere.
Mi piace vedere Asia che si sporca usando la colla e usa le forbici che son più grandi di lei perché "zia, facciamo insieme la bandiera di Londra così l'appendo in camera?".
Mi piace vederla perdere un sacco di tempo dietro ad un semplice pongo chiamandoti entusiasta ad ogni nuova creazione.
E mi piace quando mi chiede il telefono per giocare ad un giochino e ci gioca per un po' ma poi ti dice: "Zia andiamo a giocare insieme?".

A volte basta poco o niente per divertirsi. E sono sicura che, se glielo insegniamo con naturalezza, i bambini preferiscono giocare in cortile sbucciandosi le ginocchia piuttosto che usare solo le dita davanti ad un oggetto inanimato.

La stessa tecnologia, lo stesso Google, quando digitiamo "kids playing" nel motore di ricerca delle immagini, ci mostra solo bambini con altri bambini che giocano in un prato o in una casa piena di giochi. No tablet e no cellulari. Solo aria, natura, fantasia e la loro innocenza.



martedì 4 marzo 2014

Growing up

E' nu juorno buono, direbbe Rocco Hunt.
L'amore è una cosa meravigliosa. E' quella cosa che, se vera, porta ad allargare i nostri punti di vista, le nostre emozioni e a ridisegnare meglio la nostra vita.
Io ho sempre odiato il Carnevale, i suoi spray e i suoi maledettissimi coriandoli. Eppure domenica ero un'altra persona: avevo sei anni come mia nipote e, completamente piena di Carnival stuff addosso, la rincorrevo per le strade del paese ridendo come delle pazze e senza tenere conto del mio cappotto di mille colori.

Asia mi sta rendendo una persona migliore. Sto diventando una persona diversa da quella che ero un tempo. Però è quel diverso che ci rende uguali, vicine e quando mi toglie il ciuffo di capelli dal viso per darmi un bacino io scodinzolo come il più fidato dei cani. 
L'unione delle nostre mani quando semplicemente attraversiamo la strada è la stessa di quando ci guardiamo "Mary Poppins" nelle giornate di pioggia. 
E' un unione che mi fa sentire viva, che mi regala un senso e che mi sfama.

E io non voglio niente di più di quello che siamo, insieme e di quello che sono da sola, grazie a lei.

"Non elogiate il pensiero
che è sempre più raro
Non indicate per loro
una via conosciuta
Ma se proprio volete
insegnate soltanto la magia della vita"