Difficile in questi mesi trovare il tempo per scrivere.
Difficile, ma non impossibile e allora ogni tanto sbuco fuori dal mio bunker, smetto di parlare di numeri e provo a parlare di emozioni.
Ho scoperto che son passati sei anni da quando io e "ChePalle!" stiamo insieme e le sensazioni sono contrastanti, perché si sente il peso di tutti e sei ma si sente anche la leggerezza del conoscersi talmente tanto da sentirsi al sicuro. Sensazioni contrastanti perché ti fa incazzare se stenta ad abbracciarti per scherzare a farti gli auguri, ma poi ti cerca le mani davanti alla tv per farti sentire che c'è, ... nonostante tutto quello che ci distingue, che ci allontana e che poi ci riavvicina.
La sensazione che descrivo è in bilico tra il non avere mai la sicurezza che sia veramente la nostra direzione quella dello stare insieme e la certezza che è proprio questo che ci rende più unite.
Ho scoperto che la musica soul suonata dal vivo è una roba fichissima, della serie che torni a casa e vorresti imparare a suonare tromba e violoncello in una notte sola. Se fossi nata in un'altro decennio, molto probabilmente sarei stata una fan sfegatata di Mr. Stevie Wonder, avrei imparato a suonare il pianoforte durante l'adolescenza e oggi, a 32 anni, magari farei parte di una band che suona nei locali blues di Brooklyn come secondo lavoro.
Solo il pensiero mi fa venire voglia di morire e rinascere per poter ripartire da zero con la testa di oggi.
Se solo fosse possibile ... non che rinneghi la vita che faccio ma ogni tanto mi piacerebbe arrivare a sera, rimboccarmi le coperte distrutta dopo una delle tante giornate di una vita che mi fa sentire piena e realizzata.
Sì, lo so. Essendo una donna, nonostante una vita perfetta troverei comunque qualsiasi altra cosa per cui lamentarmi: tipo un brufolo che mi è sbucato proprio in mezzo alle sopracciglia.
Perché la verità è che noi quel brufolo lo vogliamo.
Non ci basta la vita perfetta. La vita perfetta senza brufolo ci annoia terribilmente.