lunedì 23 dicembre 2013

Baby Alien


Questa è Baby Alien.
L'abbiamo sempre chiamata così fin da piccola perché è sveglia. Cioè, .. TROPPO sveglia!
A volte non sembra neanche di avere a che fare con una nana di 6 anni.
Ha già i suoi personali gusti musicali (uguali a quelli della zia), toglietele tutto tranne le All Star (come alla zia), la città che ama di più è Londra e ci è pure stata (come la zia). Ma non solo: a sei anni fa già Zumba (come sua madre), fa gli gnocchi (come la nonna).
Sì beh, diciamo che è una nana piuttosto stimolata e certe cose un po' te le aspetti ma cavolo, fare la paracula con Babbo Natale proprio non me l'aspettavo!!!
Consapevole del fatto di avere fatto una cosa sbagliatissima, per cui ha pagato con una pesantissima punizione e per la quale si sente ancora molto in colpa (ma si può sentirsi in colpa a 6 anni? E' proprio un'Alien!), ha scritto la sua prima letterina di Natale cercando di "lavorarsi" Babbo per intenerirselo.
Cazzo, è un genio. E maledettamente furba. 
E a sua insaputa sua madre si è sciolta talmente tanto a leggere la letterina che ne ha simulata una da parte di Babbo Natale in cui le dice che la perdona anche se deve promettere che non lo farà più.

Asia 1 - 0 Babbo Natale.

Anyway ...

FURBISSIMI AUGURI A TUTTI!
;-)


giovedì 19 dicembre 2013

Food Night, my darlin'!

La mia Che Palle! è un pozzo senza fondo. Soprattutto la sera. E' capace di mangiare poco durante il giorno e abbuffarsi la sera come se non ci fosse un domani. Ma non a cena eh? No, no. Stiamo parlando delle ore che vanno dalle 21.30 in avanti. Avete presente il momento in cui una persona normale si beve la tisana o il thé prima di andare a letto? Ecco, lei invece preferisce assaltare il frigo e le dispense alla ricerca di qualsiasi cosa sia di sostanza e commestibile.
Ieri, ad esempio, ci siamo spaparanzate sul divano a vedere un film anche se i miei occhietti cominciavano già a cedere. All'improvviso il calduccio che sentivo sotto le coperte (Che Palle! è uno scaldotto umano!) sparisce. Tiro su la palpebra dell'occhio destro e la intravedo alzarsi. Dice: "Voglio il latte caldo con i biscotti!" e mentre lo dice è già in piedi che si sta scaldando il latte e pregustando il momento in cui se lo papperà.
Detto, fatto e mangiato. E uno.
Torna sul divano tutta contenta e soddisfatta e rimetto i miei piedi infreddoliti sotto di lei. I miei occhietti stavano ritornando a baciare il buio, quando all'improvviso sento ancora freddo ai piedi. 
"Ho deciso che mi faccio un toast!", sento. Scatta sull'attenti e si prepara la sua -cenetta romantica allbymyself- con cura e precisione. Da come taglia il formaggio sembra quasi che scodinzoli dalla felicità aspettando il momento di addentarsi quel toast.
Detto, fatto e mangiato. E due.
Torna sul divano, commenta il film, mi cerca con le mani per scaldarsi e io capisco che è ora di dormire. Mi alzo per andare a lavarmi i denti, torno in salotto e sul divano non la trovo. Dov'è finita? Non ci metto molto a trovarla visto che la mia casa è grande probabilmente quanto la cantina di Belen e la vedo al tavolo della cucina a bersi un grappino con una sigaretta in mano. Io non l'ho vista, ma sono certa che un cioccolatino se l'è mangiato.
Anzi se l'è detto, fatto e mangiato. E tre.
A Che Palle! non ha senso augurarle Good Night, per lei sarà sempre e soltanto Food Night.
;-)
.

martedì 17 dicembre 2013

Home

Trovare la serenità in una serata con cenetta in casa tra amiche. Che cosa meravigliosa!
Sono amiche che fino a qualche anno fa vedevo quasi tutte le settimane. Poi, si sa, le cose cambiano sempre mentre noi viviamo ad occhi chiusi e non ce ne accorgiamo: si formano le coppie, ci si prende del tempo per se, le distanze che son sempre state piccolissime cominciano ad essere più difficili da coprire e d'improvviso cominci a sentire la mancanza di quel piccolo nucleo familiare che di punto in bianco ti rendi conto che sta venendo a mancare.
Esisterebbe il mondo senza le amicizie? A volte penso di no. E' l'unica cosa di cui sono certa non riuscirei proprio a fare a meno. Perché sono loro a ricordarti che esisti quando pensi di non esistere più e sono sempre loro a ricordarti di ricordarle quando non pensi più a loro. E' un meccanismo naturale che si crea tra persone che semplicemente hanno scelto di volersi bene. Non è stupendo?
Sabato sera è stata una serata perfetta. Ancora più perfetta se ci fosse stata anche Che palle!, ma niente avrebbe potuto rovinare la sensazione di essere a casa, a più di 100 km da casa.
Abbuffarsi di raclette tutte insieme e poi morire sul divano a suon di ruttini silenziosi, risate e intimità mentre ci godevamo lo spettacolo dei tre cani del gruppo che litigavano e giocavano insieme.
Insomma non c'è molto da dire se non che il nostro è un rapporto che stringo forte forte come un bambino che stringe forte il cuscino quando ha paura del buio.
Quando sto con loro non c'è lavoro di merda, insoddisfazione e solitudine che regga.
Con loro sono a casa. 
A CASA.

"Di tutte le cose che la saggezza procura per ottenere un'esistenza felice, la più grande è l'amicizia." Epicuro

venerdì 13 dicembre 2013

"Leggo per legittima difesa." W. Allen

Ditemi pure che la carta è sempre la carta, ditemi pure che un libro è sempre un libro e che il suo odore è sempre il suo odore ma, per quanto io sia d'accordo in tutto, a me il mio nuovo giocattolino piace!
L'ebook è di una comodità pazzesca!
Senza contare il risparmio economico che, adesso come adesso, ci sputiamo sopra?
Dai!
Per quanto scettica agli inizi, devo dire che mi sono dovuta ricredere. Dopo aver letto il libro "Middlesex" di Eugenides Jeffrey (chi non lo ha letto, lo obbligo a farlo!), aver successivamente perso la vista e un anno dopo comprato il Kobo, ho capito quanto sia meraviglioso leggere con la dimensione dei caratteri che desideri.
"Middlesex" sarà anche un libro stupendo, ma a leggerlo ho perso tutti i decimi di cui disponevo!
Senza contare che, non so perché, ho questa poco pratica attrazione verso i libri di "grossa cilindrata" e potete immaginare la felicità di non dover utilizzare cinque dei venti kg disponibili in valigia per i libri da portare in vacanza.
Insomma, il mondo dell'ebook è un bel mondo se apprezzato per quello che è. E se siete dei lettori malati da 35 libri all'anno come me, fidatevi: una volta acquistato, non tornerete più indietro.

Nel frattempo, questo è il mio consiglio per voi per il weekend:



mercoledì 11 dicembre 2013

Auguri un cazzo! (cit. canzone di Natale 2013 di Radio Deejay del Trio Medusa)

Ognuno vive il Natale come meglio crede.
Da quando mia nonna non c'è più, ormai sono quasi 7 anni (di già?), il prurito vince il mio corpo ogni volta che sento nominare la tanto attesa festività.
Non è per cattiveria, è solo questione di cuore che sente. Di cuore a cui manca qualcuno. Come direbbe la Pausini (tra l'altro parlando proprio di sua nonna): "Perché non può essere abitudine dicembre senza te.".
Da 7 anni a questa parte, quindi, mi ritrovo ad acquisire alcuni atteggiamenti e a trovarmi in alcune situazioni che ogni anno risultano essere sempre gli stessi.
Li chiamerei "Visioni del Natale da lontano".
Per me il - non Natale - arriva quando: 

  • I miei familiari mi chiedono continuamente cosa voglio per Natale e io rispondo uno stufato niente.
  • Mia madre che diventa permalosissssssima quando mia sorella ed io iniziamo a prenderla in giro per tutte le puttanate che compra per addobbare la tavola alla Vigilia (quest'anno ci regalerà dei terrificanti alberelli addobbati piccoli e tutti colorati che manco l'arcobaleno da usare come centro tavola).
  • Io che litigo con Che palle! perché alla fine son sempre io quella che deve andare a comprare i regali di compleanno per i suoi genitori perché lei non muove mezzo dito manco per fare la lista di possibili idee.
  • Io che non addobbo casa con la malsana conseguenza che tutti mi chiedono perché non l'addobbo, anche una cagatina sulla mensola, una lucina fuori dalla porta, un Babbo Natale a penzoloni sul balcone. No, cazzo! Ma sarà casa mia o no?A casa non ci sto mai, a Natale non festeggiamo a casa mia. Per chi dovrei mettere tutte quelle cosine che a me non piacciono? No, thanks.
  • Io che litigo con mia sorella il giorno di Natale, perché si ricorda che i regali per i parenti è andata a prenderli solo lei (come ogni anno), che si è sbattuta lei (come ogni anno), che io non ho fatto un fico secco e che vaffanculo. Il giorno di Natale. Tanti auguri anche a te!
Prendo e porto a casa tutto, conscia del fatto che l'anno prossimo la storia si ripeterà con la stessa precisione di tutti gli anni.

Mi spiegate, quindi, che cavolo c'è di bello nel Natale?

Beh sì, una cosa c'è. La canzone di Natale di Radio Deejay. ;-)


martedì 10 dicembre 2013

Curiosità

“Ognuno di noi passa la vita con accanto l’ombra della persona che avrebbe potuto essere.”

Lo dice un libro che si chiama – Anagrammi di Varsavia -.

E io che sono la classica persona che vive di se e di ma mi sento chiamata in causa.
E poi mi chiedo: ma mi piaccio? Sono fiera di dove sono arrivata? Mille dubbi mi assalgono.

Se con un semplice battito di ciglia riusciste a vedere quello che sareste potuti essere, non dareste una sbirciatina?

Io, curiosa quale sono, un’occhiatina gliela darei. ;-)

venerdì 6 dicembre 2013

Possiamo solo dormire stanotte?

Ti scalderei ogni volta che hai freddo,
ma non ho più braccia calde dove proteggerti.
Le ho consumate dentro un amore gelido.

Ti cucinerei piatti invoglianti ogni volta che hai fame,
se non fosse che ho esaurito il tempo da poter dedicare.
L'ho esaurito dentro un amore troppo affamato.

Ti porterei in posti bellissimi in cui l'orizzonte fa da letto al sole,
ma ho finito le emozioni che questo mi può dare.
Le ho buttate dentro un amore annoiato.

Ma se fosse ieri
E ci fossi tu
Non sarebbe finito niente di me
ma solo cominciato.
E adesso è tardi
e non c'è più forza dentro me.
Per sbaglio l'ho calpestata e ora
è solo un brutto puzzle impossibile
da fare.

Ma tu sei così bella
e io non so come fare per riuscire a liberarmi
a liberare il cuore dal freno che porto in spalla
e che pesa sulle mie parole.

Ma stanotte non voglio pensarci
e non voglio parlarne.
E questo letto mi sembra gigante anche in due.
Se allunghi la mano non ci sono, ma sono qui.
Ti prego,
possiamo solo dormire vicini stanotte?

mercoledì 4 dicembre 2013

Feel Better (Wish List)

Ho fatto una piccola lista delle cose da fare prima della fine dell'anno.
Non è di quelle serie, eh? E' una robetta da poco. Ma è la mia e la chiamerò (rullo di tamburi) .......... :
- FEEL BETTER Wish List -

Le cose da fare prima della fine del 2013 sono:

- andare al cinema da sola.

- iscrivermi in piscina.

- imparare a cucinare un piatto di pesce

- alzarmi una mattina sentendomi la donna più soddisfatta in ambito lavorativo del mondo

Ahahahah, rido amaramente per l'ultima della lista. Non succederà mai fintanto che resto qui. Farà prima ad arrivare il giorno in cui amerò il Natale che quello in cui amerò il mio lavoro. Che tristezza infinita. Lunedì ho avuto un giorno di depressione talmente forte che ho pianto quando ho realizzato davanti allo stendino che mi stimola di più stendere i panni che il mio lavoro. Forse ho bisogno di aiuto?

Comunque, senza contare il miracolo (se accadesse) dell'ultima riga, gli altri wishes sono cose facilissime da realizzare, quindi voglio impegnarmi affinché questi avvengano.
Per ogni wish della lista c'è una ragione precisissima che porta appunto quel wish a non essere lì per caso.

Il primo wish ha, nel suo piccolo, un grande significato. 
Andare al cinema da sola vuol dire totale indipendenza. Voi direte, - esagerata! -. E invece no! 
Vi spiego, quante volte vi è capitato di chiedere ai vostri amici: "Andiamo al cinema?" e sentirvi rispondere: "No, oggi non posso." con la conseguenza naturale che la tua testa vi dice: "Vabbé, allora non ci vado da sola!".
Ma la domanda mi sorge ogni volta spontanea: "Ma perché cacchio ci devo rinunciare se il film lo voglio vedere solo perché ci devo andare da sola?".
Voglio imparare ad amare le cose che amo senza il bisogno di amarle con qualcuno. Lo voglio fare a prescindere.
Mi piace andare al cinema? SI. E allora ci vado. Punto.

Il secondo wish è più una questione emotivamente fisica.
Che cazzo vuol dire non lo so nemmeno io, ma proverò a spiegarmi: mi manca il nuoto. Mi manca per quello che sentivo fisicamente a fine lezione e mi manca per quello che sentivo emotivamente quando le mie braccia e le mie gambe si muovevamo coordinate e che portavano, successivamente, al mio sentire fisico.
Insomma mi sentivo bene. E siccome in questo periodo ho proprio bisogno di sentirmi bene (vedi quarto wish della lista) ho deciso di sceglierlo. Il bene intendo. (Forse ho bisogno di aiuto?)
Senza contare che se togliessi un po' di pancia e tornassi un po' più soda non è che mi farebbe proprio schifo.

Il terzo wish è un problema pratico e di insicurezza che voglio provare a risolvere.
Da tre anni a questa parte, da quando vivo da sola, ho scoperto che mi piace cucinare. E, grazie all'aiuto della mia fidanzata (ve la ricordate? Quella di "Che palle!"), ho imparato in qualche modo a cucinare un po' di piatti di, come posso dire, sopravvivenza umana.
Ora però voglio osare. Mi sento curiosa e spavalda e voglio provare a sperimentare qualcosa che non ho mai fatto senza l'aiuto di nessuno.
Avevo l'occasione proprio oggi, per il compleanno di "Che palle!", ma ho avuto paura con la conclusione che davanti agli ingredienti del piatto designato al progetto mi son vigliaccamente tirata indietro.
E questa cosa mi fa incazzare.
Quindi ecco il perché questo wish è nella lista.

Anzi, ecco il perché di tutti questi wish.
Voglio provarci.
Voglio provare, nel mio piccolo, a cambiare qualcosa.
A stare un po' meglio di come sto.
Per me.
Solo per me.

lunedì 2 dicembre 2013

Strani casi

Gli strani casi della vita sul finire dell’anno 2013:

  • -          Paul Walker muore in un incidente d’auto dopo aver girato settecentomilionidisequel de “Fast & Furious” in cui viene considerato il maestro della guida. Un bravo e giovane attore ma ancor prima un uomo molto generoso, a quanto si dice.
  • -          Il Nano decaduto ma che avremo comunque sempre in mezzo alle palle fino a che qualche miracolo non lo faccia decedere definitivamente.

Il mondo è ingiusto.

E se un Dio esiste, deve essere per forza corrotto anche lui. Non voglio credere che quello che ci circonda è davvero ciò che ha desiderato per noi.

mercoledì 27 novembre 2013

NanaDiSeiAnni Vs. Zia MyP 1 - 0

Zia MyP: "Ma chi era quel cagnolino piccolo che avevi in braccio domenica che la mamma mi ha fatto vedere sul telefono?"

NanaDiSeiAnni: " Era un cagnolino piccolo che in realtà erano due e che erano dove abbiamo mangiato per la comunione del mio cuginetto a Brescia."

Zia MyP: "Che bello!"

NanaDiSeiAnni: "Sì, erano piccolissimi. E poi facevano anche sesso!!!!"

Zia MyP sbianca.

Zia MyP: "C...c....cosa??!!?"

NanaDiSeiAnni: "Sì, il maschietto si metteva sopra la femminuccia e faceva così (fa l'imitazione)!"

Zia MyP sviene.


Piccole Nane crescono .... SIGH!
.

lunedì 25 novembre 2013

Fare la Spia

Qual è il limite che si deve raggiungere per avere il diritto di sottolineare l’inefficienza di una persona che lavora con te e che fa parte delle categorie protette?
Sono ormai otto anni che lavoriamo insieme. All’inizio era una collaborazione ottima, perché nonostante il suo udito si riusciva a lavorare come se fossimo una squadra.
Poi lei è peggiorata, molto peggiorata.
E’ una ragazza molto sfortunata che, oltre ad avere problemi fisici e psicologici, ha dei genitori dipendenti dal gioco e che le tolgono il respiro, le forze e la voglia di fare. Ho sempre cercato di capirla, di sostenerla e, nel mio piccolo, di darle una mano ascoltandola quando aveva bisogno di sfogarsi e chiudendo un occhio sulle sue inadempienze a lavoro.
All’inizio andava bene lo stesso, perché il lavoro riuscivo a gestirlo anche da sola. Ma da qualche anno a questa parte è subentrato un nuovo capo che, con mia grande soddisfazione, è contento di me e si fida. Questo però ha portato ad un aumento di lavoro non indifferente che rende l’aiuto della mia collega fondamentale.
Il problema è che è già da qualche anno che io non posso più contare su di lei perché fa un sacco di errori, è distratta, svogliata e indifferente al lavoro che c’è da fare.
Ripeto, ho cercato di capirla fin quanto ho potuto ma adesso mi sto rendendo conto che sono diventata più acida e più “incazzosa” nei suoi riguardi in quanto la mia giornata trascorre ripetendole mille volte le cose e facendole notare tutti gli sbagli e tutte le cose che ci sono da fare. Prima lo facevo senza neanche accorgermene mentre ora lo faccio consapevolmente e questo mi fa sentire in colpa.
Detto così viene fuori una me precisina e un po’ stronzetta ma io non mi ci sento. Mi sento in colpa perché è una situazione scomoda che non ho il coraggio di affrontare con il mio capo, dato che si tratta di una ragazza con un sacco di problemi. Ma quello che vorrei per lei è un posto in azienda dove la sua presenza non è strettamente necessaria in modo che non solo non si creino disagi lavorativi ma che diano a lei la tranquillità necessaria a stare meglio.
La domanda quindi è ... devo fare “la spia”? Devo parlare con il capo e spiegare la situazione scomoda in cui mi trovo?
Senza contare che io non sono assolutamente il capo della mia collega, quindi io non dovrei neanche supervisionare il suo lavoro e non ne sono affatto responsabile .... in teoria. In pratica lo danno tutti per scontato, ma questa cosa deve cambiare. O cambia la situazione oppure deve cambiare il mio stipendio, perché non voglio prendermi la responsabilità di attività che non faccio io senza il dovuto “riconoscimento”.
Eccheccazzo.
Lavoro in un’azienda dove se non hai una laurea vali meno di zero a livello contrattuale, però ti caricano di lavoro come se fossi Dio sceso in Terra. E io non ci sto più.
Non sono stupida. Lo so che devo ringraziare tutti i giorni per il privilegio di alzarmi la mattina e andare a lavorare, ma posso essere stanca? Sono depressa già per il fatto di odiare profondamente il mio lavoro. Posso sentirmi depressa anche perché mi sbatto per due persone senza che nessuno se ne accorga?
Che sia giusto o sia sbagliato, ho creato un blog per sfogarmi o no? E io mi sfogo.

Eccheccazzo.

martedì 19 novembre 2013

Reloaded

Dico sempre: "Tornassi indietro rifarei tutto."
A volte mi viene voglia di tornare indietro e scoprire se è veramente così.

lunedì 18 novembre 2013

Io contro il mondo

Quando mia nipote mi cerca in un abbraccio come se esistessi solo io, mi sento invincibile contro il mondo.
E' difficile descrivere la sensazione che provo e, sapete, non credo nemmeno di volerlo fare perché ...
Beh, perché quella sensazione è soltanto mia ed è anche questo che la rende così speciale per me.

Ogni tanto mi chiedo come facevo prima a trovare la forza, quando lei ancora non era parte della mia vita.
Tutto, adesso, con lei, sembra più facile.

venerdì 15 novembre 2013

Viaggio tra finzione e realtà.

Ho la passione per le serie tv. Le amo da sempre. Da trent'anni fa. E' come se fossi nata a Beverly Hills, passando da un incontro ravvicinato del terzo tipo (X-Files) e tornando tra gli umani facendo un giro a New York City (Friends, Sex&TheCity), a Capeside (Dawson's Creek), a Boston (Fringe). Ultimamente mi divido tra Lima (Glee) e Albuquerque (Breaking Bad). 
Sono talmente appassionata che mi guardo tutti i Pilots (prima puntata della prima serie di un telefilm, ndr) che trovo in giro e, se il Pilot mi piace, seguo tutta la serie altrimenti mollo il colpo.
Amo talmente tanto le serie tv che alla fine finisco per odiarle. Le odio perché mi corteggiano palesemente per un lungo periodo di tempo (quando funziona, una serie può durare dalle 8 alle 10 stagioni) e poi mi abbandonano di punto in bianco uscendo dalla mia vita nella quale hanno fatto parte per anni.
Quando "FRIENDS" ha chiuso dopo dieci stagioni mi sono sentita grande in un baleno. Quel giorno è stato come quando passi tutta la tua infanzia dormendo con il tuo orsacchiotto preferito e un giorno, all'improvviso, l'orsacchiotto sparisce perché la mamma ha deciso che sei troppo grande adesso per dormirci insieme. Ecco ... Rachel e Ross, Monica e Chandler, Joy e Phoebe sono stati i miei amici adolescenziali. Gli stessi che poi cresci e chi li rivede più? Però ti mancano, ti manca quel periodo fatto di abitudini e sicurezze che quando cresci non esiste più.
Quando è finito "FRINGE" ho pensato che niente di più bello si potesse più inventare a questo mondo ed ero distrutta al pensiero che nessun'altra serie avrebbe retto il confronto.
Poi è arrivato "BREAKING BAD" e sono tornata a respirare.
A volte amo tantissimo sbagliarmi! ;-)
Io le amo, le serie tv. Perché, anche se prima o poi finiscono, ti lasciano il tempo di abituarti all'idea. Fai in tempo ad appassionarti, ad amare i personaggi, i caratteri, i paesaggi, la trama. Una serie tv ti dà il tempo di amarla, di respirarla. E' talmente vera questa cosa che poi quando finisce ti senti perso per un attimo.
Un film, per quanto bello possa essere, mi lascia troppo presto ed è proprio per questo che non lo preferisco ai telefilm.
A volte ne vedo talmente tanti e tutti insieme che distinguo a malapena la finzione dalla realtà.
Qualche mese fa, in centro a Milano, avevano distrutto completamente la pavimentazione per simulare la fuoriuscita da sottoterra di un sottomarino. 
Sottomarino a Milano
Ovviamente era per una pubblicità.
Ma vi pare che io c'ho pensato?
No.
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di chiamare la squadra Fringe dell'FBI per capire da dove arrivasse e se era pericoloso per l'umanità.

Della serie, appunto, ho un problema.

mercoledì 13 novembre 2013

E' amore, lo sento!!

La mia fidanzata è tale da quattro anni e mezzo.
Mi dice: "Che palle!" ogni volta che glielo ricordo.

- E' amore, lo sento!! -

La mia fidanzata è una tipa totalmente negativa, asociale, pigra, egoista, solitaria, autodistruttiva e capace di cancellare ogni forma di felicità intorno a sé. 
E' una tipa parecchio intelligente, dotata di mal-sano cinismo, a rischio cinefilia, misteriosa, attraente a modo suo e capace di essere buffa e stronza con la stessa identica inconsapevolezza.
Insomma è l'opposto di me.
Io non sono intelligente, mi piace stare a contatto con la gente continuamente, vedo (quasi) sempre il bicchiere mezzo pieno e provo con tutte le mie forze a fare sempre la cosa giusta anche se non sempre mi riesce. Ho talmente tanta pazienza che potrei "sfamare" mezzo mondo e io non ne sentirei la differenza.
Sono scema, che non è essere buffi, perché scemi lo si è consapevolmente invece di essere buffi, di solito, non si sa di esserlo a meno che qualcuno non lo faccia notare.

La mia fidanzata ha un rapporto stranissimo e nordico con i suoi genitori (separati). Si sentono quando ne hanno voglia e questo non necessariamente vuol dire spesso. Non esistono Natali e Pasque in famiglia se non per dovere nei confronti della cultura italiana.
Io ho un rapporto terronissimo con i miei. E per miei non intendo soltanto i miei genitori ma tutto ciò che di vivente (e non) esiste nel mio albero genealogico. Odio il Natale, ma mi sento male se dovessi decidere di mancare alle riunioni che questa festa comporta. Io e miei genitori ci sentiamo praticamente tutti i giorni e vado a mangiare da loro spesso. Sento mia sorella quasi tutti i giorni e ho il bisogno fisico di vedere mia nipote frequentemente.

Insomma, io e la mia fidanzata siamo due gocce d'acqua!

Adesso dovrebbe partire quella frase banalissima per giustificare il tutto che fa più o meno così: "Ci compensiamo!"
Beh ... ci compensiamo un cazzo!
Sentiamo entrambe il peso delle differenze che ci separano, a volte è difficile, a volte troppo difficile, e di sicuro facile non lo è mai e mai lo sarà.
Forse è proprio per questo che andiamo avanti. Proprio perché non è mai facile e questo in qualche modo ci stimola.
O meglio, a me stimola a fare meglio mentre a lei stimola a dire: "Che palle!".

Però è amore, lo sento!! ;-)

martedì 12 novembre 2013

Sì, la mia casa è lì. Subito dopo il semaforo lampeggiante.

Insomma torno su BlogSpot perchè è l'unico che, da qualche anno, non mi fa sentire la mancanza di Virgilio negli anni d'oro in cui il Blog era appena nato e il nuovo Millennio appena sbocciato. Parliamo del 2003, un anno per me molto importante soprattutto a livello emotivo: è stato l'anno in cui sono entrata nel mondo delle donne reali (quelle vere!) dopo anni di lesbiche virtuali che averci a che fare faceva passare la voglia di spingersi oltre tanto sembravano pazze psicopatiche. E' stato l'anno della prima volta, o meglio, delle prime volte con una donna: il primo appuntamento, il primo bacio, il primo sesso. 
Insomma un anno da ricordare, come si suol dire.

A giugno 2013, invece, ho compiuto 10 anni di blog che, uniti ai 30 anni che ho compiuto a settembre, ai 26 anni che mi mancano per finire di pagare il mutuo e ai 3 anni in cui vivo finalmente da sola, beh .... vi stupite se vi dico che un po' vecchia mi ci sento?

Da quattro anni a questa parte la MIA casa è proprio lì, subito dopo il semaforo lampeggiante di un paesino dimenticato da Dio ma a cui sono affezionata, così tanto affezionata che ogni giorno sento sotto la pelle il desiderio di andarmene. Tutto ciò che mi tiene qui è un mutuo supermegagigantesco di una casa supermegapiccolissima da pagare e un lavoro che oggi come oggi mi invidiano tutti, ma che a me deprime tutti i giorni tanto non mi piace.
Ottimi motivi eh?

In realtà sono trattenuta dall'idea di licenziarmi, vendere casa e andare in un altro Paese solo per ASIA.

No, Asia non è la donna della mia vita, come tutti forse starete immaginando. Non è neanche il nome della mia macchina (lei si chiama Astrid). E non è nemmeno mia figlia, come sicuramente altri di voi staranno immaginando.
Asia è mia nipote. E' la mia luce ogni volta che è buio. E' il mio pane ogni volta che ho fame ed è i miei occhi ogni volta che cerco invano una direzione. E' tutto.
Evviva la banalità! Ma è una banalità sincera, giuro.

Ecco, per il momento questo è tutto.


Che dire: Benvenuti dentro me.

Anche il mio blog si trova lì, subito dopo il semaforo lampeggiante.

PS: Comunque sì, ce l'ho una fidanzata. CURIOSONI!!!