giovedì 6 novembre 2014

It's all an Eat Eat = E' tutto un magna magna.

Pensavo di essere una delle poche sfigate che in questa azienda non avesse mai avuto una promozione a livello di doblone, cash, soRdi, stipendio che dir si voglia.
E invece no. Basta aprire un attimo gli occhi e mi accorgo che, cazzo, siamo in tantissimi!
Dopo quattro anni passati a farci il culo su un progetto che alla fine funziona e funziona grazie a noi, nessuno … ripeto … NESSUNO è riuscito ad ottenere una gratificazione in senso monetario che potesse in qualche modo farci dire: “Cazzo, almeno ne è valsa la pena dopo tutto 'sto sbattimento!”.
Ho detto nessuno? Ho detto una cazzata.
Perché in realtà, come del resto the Italian Business docet, qualcuno ci è anche riuscito ad ottenere dei grandi riconoscimenti non solo sul conto corrente, ma anche gerarchicamente. Ma indovinate un po’? Sono sempre i soliti (IG)noti! Sapete, quelli che già prima guadagnavano l’impossibile, con auto pagata, benzina pagata, sti cazzi pagato, e adesso hanno anche chi gli fa il bidet e gli ruga il caffè. Non mi stupirei se avessero anche in regalo il pacchetto “Massaggio con Happy Ending” incluso nel contratto.
Alla faccia della crisi, chi ne ha più bisogno (e diciamocela tutto se lo merita) rimane con le tasche vuote e tanta, … ma tanta, …. tantissima delusione.
Io ho la fortuna di essere giovane. Mi hanno dato un lavoro che mi permette di avere più visibilità (nonostante il lavoro sia triplicato aggratis). Posso provare a continuare ad avere la speranza che un giorno forse anche a me verrà riconosciuto qualcosa.
Ma poi mi guardo in giro e vedo tante facce che un tempo avevano la mia stessa speranza e che sono state messe da parte senza nemmeno un grazie e inizio a credere che la speranza non porti da nessuna parte, che la vita è dura e che non bisogna mai aspettarsi niente da nessuno ma limitarsi ad apprezzare ciò che si ha e tenerselo stretto.
Tutte robe banalissime che pure la nonna ci diceva quando eravamo piccoli, ma vi prego di perdonare la banalità di questa frase a fronte di ciò che sto per dirvi.
Per me è tutto vero quello che ci dicevamo le nostre nonne.
Ieri sera sono uscita dal lavoro amareggiata per la tensione e la delusione e la mancanza di gratificazione generale che si respirava in azienza tanto che ho spento anche la radio perché nemmeno La Pina e Diego riuscivano a consolarmi.
Poi arrivo a casa di mia sorella … “Zizzi!!!”, sento chiamarmi. Mi giro e vedo arrivarmi tra le braccia una cuccioletta con mezzo moccolo al naso che zampetta indossando le infradito con le calze.

E, ve lo giuro su Dio, ho dimenticato tutto.

.

17 commenti:

  1. Vedi che a volte in casa splende il sole anche quando fuori tempesta?!?!?!
    Ciao cara Eloisa

    RispondiElimina
  2. Io posso aver avuto la peggiore delle giornate, aver pensato a tutto lo studio arretrato che ho, al fatto che un lavoro manco me lo posso sognare, che non vedo le mie amiche e i miei genitori da settimane, ma comunque, nonappena vedo il sorriso di mio figlio e mi sento sul viso il suo bacio umidiccio mi si scioglie il cuore e niente ha più importanza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti capisco perfettamente. Ti si pulisce il cuore e la mente solo guardandoli, quei mostriciattoli. :-)
      MyP

      Elimina
  3. E' una cosa bella avere a disposizione quel calore che ti fa passare il malumore!
    Però io qualche colpo di coda lo darei, dopotutto (qualsiasi cosa sia il progetto) è anche roba tua. Sputtana tutto! XD

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione Moz, ma quando ti rendi conto che nemmeno quelli che lo meriterebbero più di te ottengono nulla un po' ti deprimi.
      MyP

      Elimina
  4. Lavoro.... ne vogliamo proprio parlare? No, meglio di no, tirerei giù tante di quelle madonne e santi, che manco in paradiso sapevano di averle/i. Il lavoro è solo un mezzo che serve a farci divertire, mangiare e tante altre cose belle con ARE, STOP. Quindi si fottessero loro e le loro "gratifiche" di belle parole, le varie lusinghe o le minacce, pagame e vaffanculo.
    Si, quelle sono le cose che ti fanno dire. Sti cazzi tutto il resto !!!

    P.S.
    Ehm.... scritto un po a ruota libera, ruota molto "colorita" :p

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti io tendo a pensare a questo. E' quello che faccio che comunque mi permette di andare a fare tutti i viaggi che faccio quindi ok. Però dentro mi rode un sacco.
      E non per essere femminista, ma per le donne ottenere ciò che si merita è ancora più difficile sul lavoro purtroppo.
      MyP

      Elimina
  5. Io sono un privilegiato che vorrebbe fare di più e non glielo fanno fare. Ma ne sto scrivendo anche troppo di lavoro per adesso

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh ci pagassero tanto per lavorare poco saremmo in Paradiso, credo. :-)
      MyP

      Elimina
    2. uhm, le logiche aziendali sono perverse. anche chi lavora poco non è detto che sia felice.....

      Elimina
  6. Un vizietto tutto italiano.
    Fortuna che gli affetti ci salvano, in ogni caso.
    N'abbraccio,
    Astro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli affetti ci salvano sempre. Però ogni tanto un vaffanculo contro il "vizietto italiano" trova spazio e, seppur solo al momento, ti fa stare bene. :-)
      MyP

      Elimina
  7. Settore lavoro, io mi considero fortunata, ma io lavoro in una realtà fatta a conduzione familiare seppur molto grande e questo, credimi fa la differenza.

    Per il resto... la fortuna vera è quando torni a "casa" c'è qualcuno che ti fa vedere l'aspetto della vita

    RispondiElimina

So what?